[coming soon] Ferarammersa 2014

La Fiera di San Giuseppe è fissata per i giorni 15-19 marzo 2014.

La prima riunione 2014 si terrà lunedì 3 febbraio ore 18.00 presso l’occupazione dell’ex Istituto delle Canossiane in viale della Repubblica (altezza pronto soccorso).

Seguiranno altre informazioni relative all’organizzazione di Ferarammersa 2014.

SULLA CHIUSURA DEL DORMITORIO DEL RIALZO

Dopo 4 anni chiude il dormitorio del Rialzo. 4 anni in cui le difficoltà sono state notevoli ma si è cercato, con tutti i limiti, di dare una risposta temporanea alle tantissime persone (migranti e italiani) che non avevano un tetto sulla testa.

Che quella del dormitorio non era una situazione dignitosa che potesse garantire gli standar minimi di decoro a chi per un motivo o per l’altro si è trovato a viverci era chiaro a tutta la città ma, nonostante tutto, nessuno ha dato una soluzione alternativa, nessuno ha (ri) aperto le strutture nate per l’accoglienza. Già nel 2010 la situazione appariva in tutta la sua criticità così decidemmo di costruire un percorso di lotta che portò all’occupazione di viale trieste che, come è noto a tutti, è stata sgomberata nel giro di un mese. Attorno all’occupazione di viale trieste sono stati creati tantissimi falsi storici e ricostruzioni denigratorie. Continua a leggere

Una cena sociale arammersa!

cena socialeIn effetti è una classica cena sociale. Serve per raccogliere gli ultimi euri e ‘chiudere’ questa esperienza collettiva per rimandarla all’altra fiera che il sindaco Occhiuto si è inventato nella prima settimana di giugno, per un paio di giorni.

La Cena Sociale avrà luogo presso la sede del CPOA Rialzo, ex Officine Ferrovie della Calabria, Cosenza.

Partecipa anche tu alla Cena sociale di FERARAMMERSA.
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Abusi e resistenze a Cosenza

Foto1314<<Dovete portarmi quelli che hanno mandato i miei uomini in ospedale o la fiera è finita per tutti!>> Con questa minaccia un finanziere ieri pomeriggio accoglieva due senegalesi che si erano avvicinati al nugolo di baschi verdi, con tanto di manganelli, che stazionava nei pressi di Via Molinella per chiarire pacificamente quanto avvenuto qualche ora prima con i suoi colleghi. Le testimonianze sono tante e l’unica certezza è che tutti avevano pensato a tre malandrini che sottraevano merce piuttosto che a tre “uomini dello stato” in servizio. Ma due finanzieri in ospedale gridano ‘vendetta’ e così parte la rappresaglia, la caccia all’uomo nero dei reparti speciali della GDF in tenuta antisommossa che agitano manganelli e scudi per intimorire e far scappare i tanti migranti presenti in fiera. La lotta alla contraffazione è la giustificazione dei baschi verdi per un pomeriggio di terrore e abusi all’interno della millenaria fiera che da sempre parla il linguaggio della contaminazione e dell’accoglienza. Non ci sono giustificazioni che tengono. Ancora una volta lo Stato mostra il suo volto becero e iniquo, forte con i deboli e tollerante con i forti.

Siamo nella terra delle 488, delle tangenti a politici e amministratori della cosa pubblica, dei veleni seppelliti in ogni dove, delle case di riposo e cura dove gli anziani non muoiono mai per poter continuare ad incassare le rette, del lavoro nero, dello sfruttamento di minori e migranti nei campi come in qualsisi bar. Cosenza è la lavatrice del denaro sporco che viene drenato attraverso banche e appalti pubblici ma tutto questo non fa scomodare i reparti speciali di nessun corpo dell’esercito. Un migrante che cerca di guadagnare qualche decina di euro vendendo cianfrusaglie, invece, attira l’attenzione della Guardia di Finanza. La legalità, quale? Quello che si è verificato oggi ha tanto di regolamento di conti e ben poco di lotta alla contraffazione che di sicuro non si elimina con l’arresto di qualche disperato e il sequestro di qualche borsa che si vede lontano un miglio essere “by Napoli”. L’arroganza e il sottile razzismo manifestati dalle forze dell’ordine non è, però, il vero volto di una città che accoglie e si confronta con le diversità, come nel caso di “ferarammersa” che in quest’anno ha fornito, gratuitamente, quatrocento posti letto e oltre duecento pasti ai migranti in ogni serata della fiera di San Giuseppe. Siamo convinti però che forme sporadiche di accoglienza non risolvono la questione. Ogni giorno siamo e saremo nelle strade, nei quartieri per stare al fianco di migranti, deboli, sfrutttati.

ferarammersa

RAID PUNITIVI ALLA FIERA DI SAN GIUSEPPE DA PARTE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Oggi pomeriggio è stata rappresaglia da parte della Guardia di Finanza!!!

[ASCOLTA LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI DI OMAR]

Già da qualche giorno molti commercianti, soprattutto migranti, lamentavano la presenza di sedicenti finanzieri che, in abiti borghesi e non mostrando alcun documento di riconoscimento, “sequestravano” impunemente la merce. Un autentico furto perpetrato alle spalle di chi cerca di sbarcare il lunario, giungendo anche da molto lontano, nella città bruzia, in occasione della Fiera di San Giuseppe.
Ancora oggi, attorno alle sedici si verificava un evento simile. I migranti questa volta non accettano di subire una ennesima angheria. Attraverso una “catena di solidarietà” si mobilitano per recuperare la merce e secondo il loro racconto subiscono anche il pestaggio da parte di questi italiani in borghese. Dopo circa un’ora scoppia il panico nella fiera.
Non si era mai vista una scena del genere all’interno della millenaria fiera cosentina. Via Molinella invasa da otto macchine della guardia di finanza, tutori dell’ordine, armati di manganelli e scudi antisommossa, sguinzagliati tra la folla alla “ricerca dei neri” che avrebbero oltraggiato i colleghi. Un migrante è stato accerchiato da una quindicina di agenti della finanza che lo hanno pestato e poi condotto in caserma tra il panico generale. Si è trattato di una autentica caccia all’uomo che ha destato panico tra commercianti ed avventori, una ennesima vergogna per la città.

A Cosenza a Fera è ARA ‘MMERSA!

altra-locandinaUna partita tra il Cosenza Calcio di Manolo Mosciaro e una squadra di migranti che abitano nei capannoni di via Popilia; un’assemblea cittadina su tematiche di grande attualità come il business dell’accoglienza, la condizione dei rifugiati e la questione del campo rom di Vaglio Lise.

E poi libero accesso ad internet per tutta la fiera di San Giuseppe, ambulatorio popolare, servizio di consulenza legale, dormitorio e un piatto caldo selfservice per ambulanti e migranti che passeranno dalla nostra città in quei giorni. Inoltre, un pezzetto di fiera sarà riservato ad associazioni, produttori equi e solidali, liberi artigiani. Questo e molto altro sarà da venerdì 15 a martedì 19 marzo FERA ARA MMERSA, l’accoglienza dal basso nell’area del parco sociale tra viale Mancini e via Popilia, organizzata quest’anno da una brigata spontanea formata da liberi cittadini, Casa dei Diritti Sociali, Rete Economia Solidale Utopie Sorridenti, Cooperativa Sociale Soccorso Speranza, Centro Culturale Arahma, Studenti Medi, C.P.O.A Rialzo, Radio Ciroma, La Terra di Piero, Ultrà Cosenza Curva Sud e casa editrice Coessenza.

70x100 partitaLe manifestazioni che si svolgeranno, saranno incentrate sui temi del rispetto della dignità umana e dell’ambiente, della produzione e del consumo critico, solidale, sostenibile ed a rifiuti zero. La cucina sarà curata dai migranti stessi. Gli alimenti, rigorosamente locali, proverranno dalla rete di agricoltori partecipanti alla FERA ARA MMERSA.

La partita amichevole tra Lupi e rifugiati è in programma per mercoledì 13 alle ore 15 nello stadio San Vito. Sarà un’occasione per ripensare il football come evento d’incontro tra culture differenti, nella migliore tradizione del calcio cosentino.

Assemblea-cittadinaL’assemblea cittadina, che avrà per titolo “Quando l’accoglienza diventa business? Sbrogliamo sta matassa!”, si svolgerà venerdì 15 alle 18 nei locali del C.P.O.A. Rialzo di viale Mancini/via Popilia. Si parlerà anche della recente tragedia dei tre migranti morti asfissiati e carbonizzati nella casa diroccata in cui avevano trovato riparo dal freddo. E si farà riferimento ad altri casi riguardanti diversi territori della Calabria, come i lavoratori immigrati di Sibari e la tendopoli di San Ferdinando. L’assemblea, che sarà moderata da Francesco Caruso, vuol essere un momento per far emergere contraddizioni, per sviluppare una dialettica forte e un confronto fra differenti posizioni. Sarà dunque un’occasione di dibattito reale, un luogo per capire dove comincia il business e finisce l’accoglienza. A tal fine, non si può che parlare con i diretti interessati: i migranti e coloro che vivono a stretto contatto con loro ogni giorno: le associazioni e gli enti. Pertanto sono invitati a partecipare la Provincia, il Comune di Cosenza e tutte le associazioni cattoliche e laiche. La partecipazione a questo confronto non rappresenta solo un’opportunità d’incontro per tutti e tutte. Alla luce degli ultimi tragici eventi, diviene un atto di sensibilità umana e senso civico.
Cosenza, 6 marzo 2013,

FERA ARA MMERSA zona liberata parco sociale viale Mancini/via Popilia – Cosenza – pianeta Terra

W LA FIERA DI SAN GIUSEPPE, ROVESCIAMO IL MONDO

altra-locandinaAdesso dove andranno? Come sopravvivranno? Che fine faranno?
Ci rimangono negli occhi i loro sguardi, nelle orecchie i racconti delle loro esistenze. E nella mente sono tante le domande che ci poniamo da oltre dieci anni, tutte le volte che ambulanti e migranti vanno via dalla nostra città, al termine della meravigliosa settimana di San Giuseppe.

Per noi Fiera In Mensa ha rappresentato soprattutto questo: un’occasione per incontrare l’Altro, accoglierlo, condividere con lui o con lei il pezzo d’asfalto che in quei giorni ospita la sua attività. Soprattutto, ci siamo stati dentro per interrogarci e per vedere Cosenza aprirsi al mondo intero, così come la volle Federico II nel XIII secolo, quando la valle dei Bruzi, dopo terremoti ed incursioni corsare, tornò a ripopolarsi.

Anche quest’anno rilanciamo il nostro impegno nell’ormai tradizionale manifestazione, ma stavolta abbiamo deciso di darle un nuovo significato: per noi sarà Fera… ARA ‘MMERSA. Vogliamo rovesciare i luoghi comuni, scavare nelle pieghe del medioevo contemporaneo in cui viviamo; soprattutto: capire, interrogarci. Insomma, ci sembra che l’accoglienza non basti più, in questa fase. Ecco perché avvertiamo l’urgenza di unire il sapere critico e la ribellione alla solidarietà. Ci piacerebbe provare, insieme a chi vive l’assurda negazione della cittadinanza e dei diritti, a “sbrogliare la matassa” intricata che costringe milioni di esseri umani provenienti da altre zone del pianeta, a vivere in una condizione di schiavitù. La nostra è una provocazione che vuole portare alla luce le immancabili zone d’ombra di un cammino condiviso. Dopo tanti anni di attività avvertiamo la necessità di riavvolgere il nastro per ritornare, facendo tesoro dell’esperienza maturata, all’idea originaria. Vogliamo vivere una “Fera ara ‘mmersa” per porre al centro dell’attenzione non solo la Cosenza aperta, solidale ed ospitale, impegnata in un gioco di specchi che rischia di diventare illusorio ed autogratificante, bensì il contributo dato dai migranti allo sviluppo economico, culturale e sociale della nostra terra. Vogliamo vivere una “Fera ara ‘mmersa” per ringraziare i tanti fratelli e sorelle migranti che, vivendo e lottando insieme a noi ogni giorno, ci arricchiscono di nuovi saperi, colori e sapori e rendono più reale il sogno di una società Altra.

Analizzando i dati del Dossier Statistico Immigrazione 2012 (Caritas e Migrantes) scopriamo che quasi il 15% dei migranti lavora presso le nostre famiglie (750mila tra colf e badanti, l’85% degli occupati del settore), il 33% nell’edilizia e l’8,5% in agricoltura. Più dell’80% è occupato con qualifica di operaio con un salario nettamente inferiore agli operatori italiani. Numeri che peggiorano di molto, se consideriamo i migranti “non regolari”. Inoltre la presenza ed il lavoro dei migranti produce un saldo positivo nella nostra economia di 1,70 miliardi di euro. Focalizzando l’obiettivo sulla nostra terra ci viene facile comprendere la condizione vissuta dai migranti stagionali nella Piana di Gioia Tauro e di Sibari che, pur sostenendo un comparto fondamentale per la nostra economia come quello agrumicolo, vengono accolti in putride baraccopoli e retribuiti con salari ridicoli. Stessa cosa dicasi per il business del mattone, settore che va per la maggiore nella nostra città e che recluta sempre più manodopera migrante a basso costo e spesso in nero generando il paradosso di una classe operaia costruttrice di case e palazzi, che rimarranno inabitati per anni visto l’asfittico mercato immobiliare, che fatica a trovare un alloggio dignitoso. Gli esempi potrebbero essere ancora tanti ma è il momento di dire basta, di praticare le alternative possibili nel nostro quotidiano e nel frattempo pensare collettivamente alla progettazione degli scenari futuri. Ecco perché vogliamo vivere una “Fera ara ‘mmersa” che ci ricordi che i diritti dei lavoratori e la tutela ambientale vengono prima delle merci, degli utili e dei mercati, che la casa è un diritto prima di essere un investimento, che la diversità di cultura e di tradizioni è una ricchezza e non una minaccia.

Da anni lavoriamo nell’area liberata dei capannoni delle ex FDC tra via Popilia e viale Mancini, con l’unico fine di restituirla alla cittadinanza sotto forma di Parco Sociale. Per la Fiera di San Giuseppe, insieme ad ambulanti, artigiani, artisti, operatori culturali laici del territorio, compieremo un ulteriore sforzo per renderla ancora più viva ed accogliente. Le manifestazioni che vi si svolgeranno, saranno incentrate sui temi del rispetto della dignità umana e dell’ambiente, della produzione e del consumo critico, solidale, sostenibile ed a rifiuti zero.

Ecco perché costruiamo una FERA ARA ‘MMERSA.

Da sabato 16 a martedì 19 marzo a Cosenza c/o le ex officine delle Ferrovie della Calabria, viale Mancini-Via Popilia.

Casa dei Diritti Sociali – Cosenza, Centro Culturale Arahma, Coessenza, Cooperativa Sociale Soccorso Speranza, Cpoa Rialzo, Gas Cosenza ‘Utopie Sorridenti’, Radio Ciroma, Studenti medi Cosenza, Terra di Piero, Ultrà Cosenza Curva Sud.

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